Gli Open Interest ( che abbreviero' in OI ) sono sempre di piu' sulla bocca di molte persone che , non conoscendo a fondo le opzioni, non conoscendo a fondo le problematiche e le modalità operative che intercorrono in determinati frangenti/situazioni ( copertura col future in delta hedging o gamma scalping) danno delle interpretazioni molto superficiali e grossolane .
Definizione da wikipedia : " L'open interest rappresenta il numero di contratti derivati, come futures e opzioni, non ancora chiusi ad uno specifico momento temporale. Si può definire dunque come la somma di tutte le posizioni lunghe o corte aperte nel mercato in uno specifico istante."
Faccio copia e incolla della spiegazione che ho messo in una chat di amici opzionisti già qualche anno fa ma che ho ripetuto proprio nei giorni scorsi ( perchè , purtroppo c'è sempre qualcuno che vuole fare "previsioni" sul mercato anche con strumenti che non conosce ).
Dopo tanto parlare sugli OI in questi anni i " problemi" sono sempre gli stessi. Le previsioni . Purtroppo nessuno puo' sapere gli incroci di miriadi di posizioni a mercato. PS: i MM si coprono ad ogni operazione rimanendo delta neutrali a mercato , il loro lavoro è dare liquidità al mercato ( contropartita) e il loro gain sono gli spread . Gli OI hanno una funzione STATISTICA ( non previsionale ) ben precisa. Nel corso degli anni si è potuto appurare che bene o male all'inizio di una scadenza trimestrale gli operatori istituzionali fanno sempre le stesse cose . Quando il trend è rialzista ( vedi SP500 in questi ultimi 8 anni ) il put/call ratio è sempre superiore a 1. Le call sono sempre meno delle put . Quando vi è un volume imponente/importante su uno strike significa che quello è un livello sensibile, che il mercato "riconosce" e che ritiene valido. Le scadenze importanti sono le trimestrali, le altre servono per incrementare/diminuire l'operatività di trading e il loro risultato evapora come acqua al sole, non stabiliscono trend. Quando si arriva sui suddetti strike dopo un lungo movimento al rialzo o al ribasso ( es +8/10% o -8/10% ) e l'indice di ripartizione ( opzioni put o call andate ITM ) arriva a percentuali che si avvicinano al 60/70/80/90% ( a seconda dei sottostanti) è STATISTICAMENTE molto probabile che il movimento sia arrivato a fine corsa. Ci saranno scaramuccie per qualche giorno su quello strike dei futuristi a "difesa" ma , nella maggior parte delle volte , hanno ragione quelli che quegli strike li hanno venduti. Se invece su uno strike molto "gettonato" ci si avvicina dopo una lunga fase di congestione , con la ripartizione che si aggira intorno al 30/35% , STATISTICAMENTE quello strike verrà demolito dagli short sqeeze ( in caso di call ) o incrementi di future short ( in caso di put) , da rollover e/o dalle ricoperture di coloro che utilizzano il future per difendere/sterilizzare la posizione ( a seconda del tempo che manca alla scadenza presa in esame ). Da quei livelli solitamente partono dei trend che portano i mercati alle proiezioni delle congestioni che hanno fatto ( di cui ho sempre parlato nelle mie analisi ) ( e quindi si arriva sul 60/70/80% dove finalmente chi vuole vendere theta ( in call ) o vega ( in put) puo' avere maggiori chanche di fare gain. E ' cosi' che devono essere utilizzati . Guardare sui siti dell'eurex o CME e vedere che c'è uno strike con tanti volumi e affermare che farà da supporto ( o resistenza ) senza sapere a che punto stiamo con la ripartizione , significa non avere capito come si "interpretano" questi numeri o quando possono risultari utili alla operatività .
E per fare una dimostrazione pratica di quello che ho scritto sopra , proprio stamane , mentre facevo pulizia su un pc , ho trovato un vecchio foglio sul bund del 2016 che lo dimostra chiaramente , numeri alla mano.
La prima immagine è l'insieme degli OI che erano a mercato, la seconda immagine rappresenta la ripartizione e si vede chiaramente come a 165.97 , valore di chiusura del bund del giorno precedente, la ripartizione fosse tirata al massimo ( penso una , se non la piu' alta che ho visto nella mia carriera ventennale sul bund) , la terza immagine rappresenta l'incremento degli OI giornaliero sul future che sono stati mantenuti a mercato supportando il trend rialzista , la quarta immagine ( la sono andata a verificare per curiosità perchè proprio non lo ricordavo ) dimostra come il bund nel giorno successivo abbia fatto una spike rilazista di ulteriori 50/60 punti rispetto ai massimi del giorno precedente , poi abbia perso oltre una figura il giorno successivo e abbia consolidato , prima del rollover del contratto, i prezzi circa 150/200 punti piu' in basso dai massimi raggiunti in quella circostanza.
Definizione da wikipedia : " L'open interest rappresenta il numero di contratti derivati, come futures e opzioni, non ancora chiusi ad uno specifico momento temporale. Si può definire dunque come la somma di tutte le posizioni lunghe o corte aperte nel mercato in uno specifico istante."
Faccio copia e incolla della spiegazione che ho messo in una chat di amici opzionisti già qualche anno fa ma che ho ripetuto proprio nei giorni scorsi ( perchè , purtroppo c'è sempre qualcuno che vuole fare "previsioni" sul mercato anche con strumenti che non conosce ).
Dopo tanto parlare sugli OI in questi anni i " problemi" sono sempre gli stessi. Le previsioni . Purtroppo nessuno puo' sapere gli incroci di miriadi di posizioni a mercato. PS: i MM si coprono ad ogni operazione rimanendo delta neutrali a mercato , il loro lavoro è dare liquidità al mercato ( contropartita) e il loro gain sono gli spread . Gli OI hanno una funzione STATISTICA ( non previsionale ) ben precisa. Nel corso degli anni si è potuto appurare che bene o male all'inizio di una scadenza trimestrale gli operatori istituzionali fanno sempre le stesse cose . Quando il trend è rialzista ( vedi SP500 in questi ultimi 8 anni ) il put/call ratio è sempre superiore a 1. Le call sono sempre meno delle put . Quando vi è un volume imponente/importante su uno strike significa che quello è un livello sensibile, che il mercato "riconosce" e che ritiene valido. Le scadenze importanti sono le trimestrali, le altre servono per incrementare/diminuire l'operatività di trading e il loro risultato evapora come acqua al sole, non stabiliscono trend. Quando si arriva sui suddetti strike dopo un lungo movimento al rialzo o al ribasso ( es +8/10% o -8/10% ) e l'indice di ripartizione ( opzioni put o call andate ITM ) arriva a percentuali che si avvicinano al 60/70/80/90% ( a seconda dei sottostanti) è STATISTICAMENTE molto probabile che il movimento sia arrivato a fine corsa. Ci saranno scaramuccie per qualche giorno su quello strike dei futuristi a "difesa" ma , nella maggior parte delle volte , hanno ragione quelli che quegli strike li hanno venduti. Se invece su uno strike molto "gettonato" ci si avvicina dopo una lunga fase di congestione , con la ripartizione che si aggira intorno al 30/35% , STATISTICAMENTE quello strike verrà demolito dagli short sqeeze ( in caso di call ) o incrementi di future short ( in caso di put) , da rollover e/o dalle ricoperture di coloro che utilizzano il future per difendere/sterilizzare la posizione ( a seconda del tempo che manca alla scadenza presa in esame ). Da quei livelli solitamente partono dei trend che portano i mercati alle proiezioni delle congestioni che hanno fatto ( di cui ho sempre parlato nelle mie analisi ) ( e quindi si arriva sul 60/70/80% dove finalmente chi vuole vendere theta ( in call ) o vega ( in put) puo' avere maggiori chanche di fare gain. E ' cosi' che devono essere utilizzati . Guardare sui siti dell'eurex o CME e vedere che c'è uno strike con tanti volumi e affermare che farà da supporto ( o resistenza ) senza sapere a che punto stiamo con la ripartizione , significa non avere capito come si "interpretano" questi numeri o quando possono risultari utili alla operatività .
E per fare una dimostrazione pratica di quello che ho scritto sopra , proprio stamane , mentre facevo pulizia su un pc , ho trovato un vecchio foglio sul bund del 2016 che lo dimostra chiaramente , numeri alla mano.
La prima immagine è l'insieme degli OI che erano a mercato, la seconda immagine rappresenta la ripartizione e si vede chiaramente come a 165.97 , valore di chiusura del bund del giorno precedente, la ripartizione fosse tirata al massimo ( penso una , se non la piu' alta che ho visto nella mia carriera ventennale sul bund) , la terza immagine rappresenta l'incremento degli OI giornaliero sul future che sono stati mantenuti a mercato supportando il trend rialzista , la quarta immagine ( la sono andata a verificare per curiosità perchè proprio non lo ricordavo ) dimostra come il bund nel giorno successivo abbia fatto una spike rilazista di ulteriori 50/60 punti rispetto ai massimi del giorno precedente , poi abbia perso oltre una figura il giorno successivo e abbia consolidato , prima del rollover del contratto, i prezzi circa 150/200 punti piu' in basso dai massimi raggiunti in quella circostanza.